Una saletta da 38 posti nel cuore di Caserta a due passi dalla Reggia. È il nido di lavoro e d’amore di Vittorio Vespignani e Maria Domenica Paone dove abbiamo mangiato una pizza a impasto diretto, lievitata per 24 ore, buona, e in una atmosfera casalinga e familiare che questo mondo troppo competitivo sta perdendo.
Il piacere della pizza e della sala piena di famiglie ha riscaldato il cuore e ci ha dato la giusta carica per il nostro impegno.
Per la prima pizza margherita del nuovo decennio non potevamo scegliere meglio, a parte un favoloso ripieno con scarola a crudo.
Insomma. Non ci sono solo storie scritte per i social da chi prende soldi, ma tante storie belle da raccontare. Vere.
Lui ha 35 anni, parte come cuoco e come fornaio, poi però si lancia sulla pizza facendo la gavetta in alcune pizzerie locali tra cui, sopra tutte, il Solito Posto. Insieme aprono questo piccolo locale, riuscendo a crearsi una giusta clientela. In programma una nuova pizzeria per passare da 38 a 50 posti e avere tanto spazio in più per il laboratorio. Poco è cambiato dalla nostra visita di due anni fa, fondamentalmente il fatto che prima c’era anche cucina, ora è solo pizzeria. Buone materie prime, stagionalità e veramente tanta passione condivisa da questa coppia che quest’anno finalmente si sposa. Auguri!
Report del 5 gennaio 2018
di Antonella Amodio
In una strada del centro storico di Caserta a pochi metri dalla Reggia, la pizzeria Decimo Scalo ha aperto i battenti sei mesi fa. Ha preso il posto di una storica trattoria, che dopo decenni ha ceduto l’attività al giovane pizzaiolo casertano Vittorio Vespignani e alla fidanzata Maria Domenica Paone. La ristrutturazione non ha riguardato solo l’aspetto estetico dell’ambiente, ma anche la proposta culinaria, mantenendo però una atmosfera molto casalinga.
Nonostante la giovane età, Vittorio ha alle spalle una lunga esperienza e diverse collaborazioni con maestri dai quale ha appreso l’arte della pizza. Oggi ha finalmente coronato il sogno di avere un posto tutto suo, dove poter mettere in pratica il mestiere e soprattutto dimostrare attraverso il lavoro la sua forte passione e determinazione.
Il piccolo locale da 35 coperti, oltre ad essere pizzeria, ha anche una piccola cucina per preparare piatti della tradizione, come pasta patate e provola, pasta e fagioli, carbonara, carne arrostita.
Nel menù occupa grande rilievo la pizza. Negli antipasti, oltre al classico prosciutto e mozzarella di bufala dop, troviamo la presenza della montanara fritta classica, e con i friarielli, nonché la frittatina di bucatini, e i crocchè di patate. Ma anche taglieri di salumi, formaggi e verdure.
Le pizze regalano bei momenti al gusto. Oltre alle classiche, come la squisita Marinara, la piccante Diavola e la buonissima Margherita fisse in menù, altre hanno rotazione stagionale.
Ad esempio in questo periodo è disponibile la pizza con Salsiccia e Friarielli, offerta con la possibilità di scegliere la variante – che consiglio vivamente di provare – farcita con la vellutata di friarielli, mozzarella di bufala, patate novelle al forno e nduja.
Sempre stagionalmente sono disponibile la pizza Mantavana con vellutata di zucca, fior di latte di Agerola e conciato romano, e la Donnariccia con scarole, olive, capperi e alici di Cetara.
Ampia e varia dunque la scelta. Segnalo tra le altre anche la pizza Ragutella condita con ragù, polpette di carne, parmigiano reggiano e fior di latte di Agerola. Merita una menzione anche la Prisca con vellutata di piselli, pancetta, fior di latte di Agerola, basilico e uovo occhio di bue. La Napoletana Sbagliata con mozzarella di bufala dop, olive caiazzane, pomodorino, alici di Cetara, origano e basilico. Pizza, questa, molto equilibrata e calibrata nel sapore, la mia preferita per il connubio di ingredienti.
La pasta della pizza ha una consistenza leggera e soffice. Per ottenere questo risultato Vittorio fa maturare l’impasto per 24 ore a temperatura ambiente, acquisendo così un’ idratazione di circa il 77% che determina una alta digeribilità.
La farina utilizzata è del mulino Polselli e per la farcitura Vittorio si affida sopratutto ai prodotti locali. Cito a titolo esemplificativo l’olio extravergine Fontana Lupo dell’azienda olivicola Petrazzuoli, di Ruviano, e il conciato romano di Le Campestre.
Discreta presenza di birre e vino. Il servizio cortese e professionale è affidato a Maria Domenica.
Costo medio: € 12,00 pizza classica e bibita.
Fonte Lucianopignataro.it